“Per anni ho gridato dal carcere la mia innocenza, ma non venivo creduto. Perché non si voleva cercare la verità”. Torna a ribadire la sua “verità” Vincenzo Scarantino, l’ex pentito di mafia che è stato al centro del depistaggio sulla strage di via D’Amelio. Lo fa davanti al Tribunale di Caltanissetta dove si celebra il processo a Mario Bo, dirigente della polizia, all’ex ispettore Fabrizio Mattei e all’agente Michele Ribaudo per calunnia aggravata dall’avere favorito Cosa nostra.
