Lo hanno arrestato in casa sua, ha fatto i complimenti ai poliziotti, era nascosto in una specie di “bara” ricavata nel sottofondo di un armadio e accanto a sé aveva una pistola carica. Non si può dire che Giovanni Arena, 55 anni, capo dell’omonima famiglia catanese e ricercato dal 1993, non abbia rispettato tutti i cliché del classico latitante di mafia. Una vita da topo nell’appartamento di famiglia a Librino, il suo regno, che lo ha protetto in maniera impenetrabile per 18 anni.
