Chiede perdono e svela una sconvolgente verità: «Io non sapevo nulla sulla strage del giudice Borsellino e non avevo motivo di depistare le indagini. Ma hanno vinto “Loro”, le indagini sono state depistare, oggi sono un uomo solo abbandonato da tutti e dalla famiglia». Dalla cella del carcere di Velletri dove sta scontando una pena ormai definitiva a 18 anni di reclusione, Vincenzo Scarantino, il “falso pentito” di tutti i processi per la strage di via D’Amelio, ormai definiti in Cassazione con condanne all’ergastolo, anche di persone innocenti, scrive ai familiari di Paolo Borsellino e ammette che quella da lui raccontata è una falsa verità, costruita a tavolino da uomini delle istituzioni, magistrati e poliziotti che lo avrebbero coartato e minacciato sin dal giorno del suo arresto.
