«Venite subito, ci sono bambini in strada che giocano in mezzo a gente che sta sparando all’impazzata. Ci sono anche persone ferite a terra. Abbiamo paura. Venite, presto, presto». È, questa, una delle tante voci disperate che quel tardo pomeriggio dell’8 agosto scorso si rivolge al 112 per chiedere aiuto.
Siamo a Librino, tra il viale Grimaldi e via del Maggiolino. Fa molto caldo, sono le 19,30 circa e tanti cercano refrigerio all’aria aperta. A interrompere bruscamente il vociare della gente che chiacchiera e le urla dei piccoli che si rincorrono è l’arrivo di almeno un paio di auto e di 14 scooter con a bordo esponenti apicali e semplici appartenenti a due sodalizi mafiosi, rivali storici e acerrimi: i Corsoti Milanesi da un lato e i Cappello dall’altro.
