La forza delle armi per risolvere i contrasti.

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Nessuna differenza tra la Calabria e la Capitale: capi e picciotti della ‘ndrina Alvaro operavano con i metodi e gli atteggiamenti tipici delle cosche. Quindi estrema cautela nelle conversazioni e negli incontri risolutivi, linguaggio in codice per non farsi incastrare dagli odiati sbirri, e uso della armi per risolvere contese e divergenze con chi negli affari illeciti osava non rispettare i patti. Emerge anche questo dalla doppia retata, completata ieri sull’asse Reggio Calabria-Sinopoli-Roma, che ha inferto una mazzata epocale alla cosca Alvaro, che dalla roccaforte di Sinopoli era riuscita a monopolizzare grosse fette del business della ristorazione a Roma. Panifici, bar, ristoranti, pescherie erano «roba nostra» si vantavano alcuni indagati consapevoli di stare scalando posizioni significative nelle gerarchie criminali romane.