L’impero romano della ’ndrangheta “I papi siamo noi, pronti alla guerra”.

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Alla fine la ’ndrangheta è riuscita a stabilirsi nella Capitale. Non un boss che gestisce gli affari per conto delle cosche calabresi, ma una ’ndrina in piena regola, una “Locale” autorizzata e ufficialmente investita dalla “casa madre” per operare a Roma. Già nel 2015 la cupola, “La Provincia”, ne ha deliberato la costituzione: una “propaggine” di Cosoleto affidata all’uomo della tradizione, Antonio Carzo, uno che si è fatto 13 anni di carcere, regime di massima sicurezza incluso, senza pentirsi né ravvedersi. Nel 2014 ha ritrovato la libertà. È andato in Calabria e gli è subito stata conferita la “responsabilità”.