Sequestro da 20 milioni al clan Messina Denaro.

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Il boss latitante, Matteo Messina Denaro, aveva mani in pasta in ogni settore economico: dalla produzione e commercializzazione dell’olio, alle costruzioni, dall’agricoltura, all’energia rinnovabile. Un capillare controllo delle attività attraverso imprenditori, suoi fedelissimi, che gli facevano da prestanome e in grado anche di aggirare il protocollo di legalità sottoscritto alla Prefettura di Trapani per arginare le infiltrazioni mafiose nella realizzazione di opere pubbliche.