Una bustarella piena di euro per finanziare progetti mafiosi. Un pensierino per sostenere le famiglie di boss e picciotti detenuti. Per due volte gli emissari delle cosche Libri (i potenti con base operativa a Cannavò) e Morabito (che gli inquirenti identificano con il nomignolo “I grilli” di Terreti) si presentarono nel cantiere (per un appalto aggiudicato da una ditta operante nel settore della manutenzione del gas) per intascare un contributo in denaro in vista delle festività di Natale. Per le tredici persone coinvolte nell’indagine denominata proprio “Pensierino” la Direzione distrettuale antimafia – la richiesta è stata avanzata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto Sara Amerio – è stato chiesto il rinvio a giudizio, in attesa dei tempi tecnici procedurali per fissare l’udienza preliminare.
