Pene per oltre duecento anni.

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Dominavano l’attività illecita di Ostia e del litorale romano in modo capillare. Droga, armi, usura: la filiera criminale del clan Fasciani «controllava» l’area come un sistema mafioso. Una struttura colpita ieri alle fondamenta dal Tribunale di Roma che ha fatto suo il teorema accusatorio della Procura condannando a oltre 200 annidi carcere gli appartenenti alla famiglia Fasciani, con a capo il boss Carmine.