Da sette anni pagavano 500 euro di pizzo a un signore che puntualmente, a Pasqua e a Natale, si presentava davanti ai loro uffici. Poi, all’improvviso, quel signore iniziò a chiedere di più: addirittura, una partecipazione negli affari. Due imprenditori di un’azienda di spedizioni che lavora all’interno del porto, la Sicilspeed, hanno ceduto per qualche tempo, poi si sono ribellati e hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri del Reparto Operativo. Così è nata l’ultima indagine sul racket a Palermo. Un’indagine davvero particolare perché al porto mai nessun imprenditore ha denunciato il pizzo.
