Agli inizi del 1992, un commando di boss e picciotti, dalla Sicilia partì alla volta della Capitale per eliminare non solo il giudice Giovanni Falcone, all’epoca direttore degli Affari Penali al ministero della Giustizia ma anche Maurizio Costanzo, Michele Santoro e Pippo Baudo. «Poi però non se ne fece nulla perché dalla Sicilia arrivò l’ordine di Totò Riina che dovevamo rientrare». A rivelarlo è stato il collaboratore di giustizia Francesco Geraci, deponendo nell’ambito del processo sulla strage di Capaci che si celebra in Corte d’Assise d’Appello a Caltanissetta nei confronti di cinque imputati.
