Tre comuni distinti sulla carta, un unico grande agglomerato, figlio di uno sviluppo scomposto dalle spinte migratorie dei palermitani alla ricerca di case a buon mercato. Terre di mafia solida, Villabate, Misilmeri, Belmonte Mezzagno.Zone nelle quali il controllo dell’amministrazione comunale è l’ovvio banco di prova di chi ha lo scettro del comando sul territorio. Il dominio, da queste parti, complici le consuetudini paesane e un’attitudine ai rapporti non mediati, è assoluto: passa per i summit come dalle aule consiliari, senza confini netti, senza contorni precisi.
