Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e di aver reclutato delle donne, soprattutto provenienti dai paesi dell’Est, al fine di agevolarne, favorirne, e comunque sfruttare la prostituzione al prezzo, secondo un tariffario prestabilito, di 50 euro a prestazione o di avere dei rapporti sessuali per il prezzo aggiuntivo di duecento euro circa, il gup di Patti, Laudadio, accogliendo le conclusioni del Sostituto, Francesca Bonazinga, ha rinviato a giudizio, per l’udienza del 10 gennaio del prossimo anno, sedici persone, coinvolte, a vario titolo, nel l’operazione «Dolce Vita» scattata all’alba del 15 ottobre dello scorso anno.
