Mentre si avvicina la requisitoria del processo sul depistaggio per la strage di via D’Amelio e si stanno cercando ulteriori riscontri che potrebbero aprire nuovi scenari su altre possibili responsabilità per gli omicidi di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti delle rispettive scorte, sono state bollate prive di «alcuna forma di positivo riscontro che ne confermasse la veridicità» le dichiarazioni del pentito catanese Maurizio Avola sulla strage avvenuta a Palermo il 19 luglio 1992.
