A Siderno la strategia della tensione va in scena da qualche settimana. Per motivi ancora oscuri, un gruppo di potere precostituito e radicato come una metastasi sul territorio teme di perdere la mangiatoia dalla quale da anni o lustri o decenni beatamente si nutre, succhiando alla cittadina il sangue e l’anima. Non indisturbato però. Operazioni di polizia come “Crimine”, “Recupero”, “Bene comune”, “Canadian connection” e “Bacinella”, hanno eroso la testa di questa piovra, l’hanno indebolita, hanno mandato in galera boss, manovali e portaborse, e persino un sindaco, giudicato colluso con i clan. Oggi forse, al predominio incontrastato, in questi uomini senza onore e senza dignità, è subentrata la paura. Paura di perdere tutto.
