Volevano punire il 16enne che picchiò Grillo.

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Un sedicenne che aggredisce con una o più “moffe” (leggasi sberle) un boss di Mangialupi, dopo una lite. E lui, dall’alto del suo pseudo “prestigio” mafioso, che non può certo “tenersela”, vista la pessima figura fatta davanti agli altri. E quindi organizza un agguato per rispondere. Manda altri due a sparare, ovviamente lui non si sogna nemmeno di partecipare. È questo il contesto che ha visto operare ieri mattina i carabinieri della Compagnia Messina-Centro, che hanno arrestato Rosario Grillo e Giovanni D’Arrigo, entrambi messinesi e 43enni, parecchio noti alle forze dell’ordine. In questa nuova vicenda sono accusati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di arma.