Le imprese dei clan puntavano ai fondi dell’emergenza Covid.

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Gli appetiti della ‘ndrangheta non si sono fermati neanche davanti all’emergenza sanitaria scatenata dal Covid 19. A svelarlo è l’ultima inchiesta della Dda di Milano che ha portato all’arresto di 8 persone e al sequestro di beni per 7,5 milioni di euro. Al centro dell’indagine spicca la figura di Francesco Maida, sarebbe stato lui a reggere le fila del sistema di società italiane ed estere elaborato per frodare il fisco riguardo all’Iva e messo «a disposizione» della ‘ndrangheta per riciclare il denaro.