Fatture false e riciclaggio con la Cina. Così i clan ottenevano i fondi Covid.

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«Abbiamo fatto la richiesta per fare quella cosa lì., dei 150 mila euro no? Mi ha mandato quella per i 25 mila…». Non solo un complicato sistema di società cartiere, fatture false e riciclaggio di denaro tra Europa e Cina. Gli uomini della ‘ndrangheta puntavano anche ai fondi stanziati dal Governo per l’emergenza Coronavirus. Appena un mese fa, il 15 giugno scorso, Francesco Maida, uno degli otto arrestati (quattro ai domiciliari) nell’inchiesta del capo della Dda di Milano Alessandra Dolci e della pm Bruna Albertini, utilizzava le sue aziende anche per ottenere fondi pubblici.