L’attività investigativa attribuisce un ruolo di particolare rilievo a Martino Taverna, quale uomo a disposizione dei Piromalli e referente tra ‘ndrine gioiesi e locale di Polistena. A suo carico pesano le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Trunfio, il quale ha riferito di aver appreso in carcere da Domenico Stanganelli, reggente della cosca Molè, che sarebbe stato battezzato da Giovanni Copelli e poi convocato dallo stesso Stanganelli per essere “spogliato” delle cariche.
