L’economia romana in mano alle ’ndrine

Continuava ad operare anche dopo l’ondata di arresti del maggio scorso la locale di ’ndrangheta di Roma, autorizzata dalla “casa madre” calabrese e facente capo alla diarchia dei boss Vincenzo Alvaro e Antonio Carzo, che nella Capitale avevano fatto rinascere l’antica alleanza tra le due storiche ’ndrine operanti nei territori di Sinopoli e Cosoleto. Il braccio imprenditoriale dell’associazione aveva affinato il cosiddetto “Sistema Alvaro” lavorando a un “resettaggio” delle società ormai compromesse che liberasse da qualsiasi “peso” le nuove aziende, in modo da eludere eventuali misure di prevenzione patrimoniali. L’escamotage, però, non è sfuggito agli 007 della Dia che, con il supporto del personale delle Questure e dei Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Roma, Cosenza e Agrigento, ieri ha eseguito 25 arresti in carcere e uno ai domiciliari.