Ci sono rotte precise che portano la cocaina fino al cuore dell’Europa. E passano attraverso i porti di Gioia Tauro, Rotterdam e Anversa, dove la ’ndrangheta aspromontana, quella del mandamento jonico reggino, può contare su complicità diffuse. Giunti a destinazione, infatti, si tratta poi di esfiltrare dai container i carichi in arrivo dal Centro o Sud America a bordo delle navi container. L’ennesima conferma sul volume del narcotraffico internazionale gestito dalla Calabria arriva con la maxi-operazione Eureka, sfociata mercoledì in oltre 200 arresti in mezza Europa su input delle Dda di Reggio Calabria, Milano e Genova. Droga in flusso continuo, nonostante i frequenti sequestri e i successi investigativi. E l’ombra è sempre delle stesse cosche, capaci di accreditarsi una fiducia assoluta da parte dei narcos sudamericana: mai uno sgarro con i grossisti, come avvenuto per i “cugini” di Cosa nostra, e anche quando il carico viene perso per le operazioni di polizia si dividono i costi finanziari dell’insuccesso.
