Messina Denaro alle sorelle: non mi pento E alla figlia dice: “Ti darò il mio cognome”

Il vetro blindato divide Matteo Messina Denaro dalle tre sorelle che sono andate a trovarlo per la prima volta dopo l’arresto, nel carcere dell’Aquila. Ci sono Rosalia (che poche settimane dopo verrà arrestata per mafia), Bice e Giovanna. U siccu le rassicura sulla sua strategia, e con un filo di voce, quasi sussurrando, ma facendosi capire con l’aiuto del labiale, ripete: «Non mi pento». Le tre donne di famiglia che dal trapanese hanno intrapreso il viaggio, prima in aereo e poi da Roma in macchina con autista e vetri oscurati, sono arrivate davanti a lui anche per avere una conferma. Non che ne dubitassero, ma sentirlo da lui, guardandolo in faccia, per queste donne ha un altro sapore. D’altro canto, questa sua linea l’aveva già chiarita ai pm che lo hanno incontrato la prima volta in cella, affermando che non avrebbe collaborato, salvo fare lunghe e tortuose dichiarazioni in cui si discolpa di ogni omicidio, strage o delitto in cui è stato condannato definitivamente.