«Stiamo cercando di verificare se ci siano state convergenze di interessi da parte di soggetti esterni a Cosa nostra che hanno beneficiato della campagna stragista del biennio 93-94. Si tratta di un obbligo morale». È questo, nelle parole del procuratore aggiunto Luca Tescaroli, il senso delle indagini della procura fiorentina, che di recente hanno ripreso vigore per chiarire tutto quello che non è ancora stato svelato di quella stagione drammatica. Ossia la presenza di mandanti non legati alla mafia. Tescaroli ha parlato sull’arengario di Palazzo Vecchio, dove Repubblica e il Comune di Firenze hanno celebrato l’anniversario di trent’anni dalla strage dei Georgofili, davanti a centinaia di cittadini. E ha chiesto strumenti che potrebbero essere utili per le indagini sull’attentato di mafia fiorentino ma anche per tante altre.
