Un micro cellulare – «un iPhone piccolissimo», un marchingegno in vendita solo via Internet «appositamente progettato per essere occultato» – destinato al capo detenuto. Dal carcere, dove era ritornato nel giugno 2020 al culmine della retata “Malefix”, Edoardo Mangiola, il fedelissimo della ’ndrina Libri che aveva guadagnato i gradi di colonnello della cosca con base operativa a Cannavò e San Cristoforo, continuava ad esercitare il suo ruolo di reggente. Dalla sua cella, sono convinti i magistrati dell’antimafia e gli investigatori della Squadra Mobile che hanno condotto l’inchiesta “Atto Quarto”, impartiva indicazioni, assegnava compiti, delineava le strategie del gruppo mafioso. E a tratti ci sarebbe anche riuscito.
