Le acrobazie malavitose di Mimmo Russo col figlio del killer di mafia

Gregorio Marchese, il fedelissimo braccio destro di Mimmo Russo, andava ripetendo: «Noi facciamo queste cose per filantropia, per amore della città, per il popolo». “L’amore” era una lunga lista di assunzioni, che l’esponente di Fratelli d’Italia provava ad allungare sempre di più per rafforzare la sua base elettorale. «Io faccio posti di lavoro assieme a Mimmo», si vantava ancora Marchese, ufficialmente agente immobiliare, in realtà spregiudicato tuttofare. Il 28 settembre 2021, fu intercettato dai carabinieri del nucleo Investigativo mentre raccontava di un incontro avuto la sera prima, con un deputato nazionale e un deputato europeo: «Gli ho detto, me la potete solo s., l’unica cosa che potete fare voi è fare tessere, io invece faccio posti di lavoro con Mimmo». Dal centro commerciale di Roccella, che stava a cuore al faccendiere massone Achille Andò, Marchese e Russo speravano di «tirare fuori» trenta posti di lavoro: «Posti a tempo indeterminato», diceva ancora Marchese e non sospettava di essere intercettato. Altri posti speravano di ricavarli dalla nuova gestione dell’ippodromo.