Reggio, confiscati i beni a imprenditore vicino ai clan

Dopo la condanna (definitiva) – 8 anni di reclusione per associazione mafiosa perché ritenuto appartenente alle cosche De Stefano e Tegano – arriva anche la confisca dei beni a carico di Giovanni Pellicanò, tra le persone coinvolte nel maxi blitz antimafia “Il Padrino”, l’ennesimo colpo alle ’ndrine più potenti di Reggio-città. Beni per circa 2,7 milioni di euro sono stati confiscati dai “Baschi verdi” della Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato all’imprenditore reggino operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari. Nello specifico sono finiti sotto chiave della “Squadra Stato” di Reggio, che ha operato con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia diretta da Giovanni Bombardieri, l’intero patrimonio aziendale di una società operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, 9 terreni, 3 fabbricati, 1 autovettura, 110 mila euro in contanti, una serie di rapporti bancari compresi delle relative disponibilità.