Che il radicamento di un partito come la Lega in una terra come la Sicilia sarebbe stato difficile poteva essere prevedibile. Ma forse nemmeno Matteo Salvini poteva immaginare, qualche anno fa, quando partì la missione “meridionalista” del Carroccio, che l’isola gli avrebbe regalato tante grane e così poche gioie. A cominciare dal processo a suo carico, ovviamente. Il 18 ottobre, il ministro per le Infrastrutture dovrà tornare a Palermo per la nota vicenda “Open Arms”, per la quale i pm hanno chiesto sei anni di carcere. Ad attenderlo, anche la mobilitazione dei leghisti di Sicilia, pronti a fare da scudo al leader. Ma il ritorno di Salvini in Sicilia sarà complicato da nuovi problemi. Il recente rinvio a giudizio per corruzione di Luca Sammartino non contribuisce ad alleggerire il clima attorno alla Lega siciliana.
