Quattro aree geografiche criminali, per così dire “tradizionali”, nella provincia di Messina. In città la suddivisione storica sempre per rioni tra i clan di Giostra, Mangialupi, Lo Duca-Provinciale e Spartà-Santa Lucia sopra Contesse, con il controllo sovraordinato della cellula catanese legata storicamente ai Santapaola, anche per tradizioni familiari emigrate e radicate dalle nostre parti. E “il tutti fanno affari con tutti” sempre vigente. In provincia permangono le quattro enclave mafiose anche qui “tradizionali”, con Cosa nostra barcellonese in un versante e i gruppi mafiosi tortoriciani sui Nebrodi, e poi la famiglia di Mistretta legata al mandamento palermitano di San Mauro Castelverde, e infine sul versante jonico il gruppo dei Cintorino, che risponde al clan Cappello di Catania. Poi c’è la novità rispetto all’anno passato, ovvero la presenza a Messina di alcuni elementi di spicco della mafia nigeriana, che a quanto pare avrebbero messo radici nella nostra città.
