Fiumi di droga e montagne di soldi. La vita di Rocco Molè junior, tornato a Gioia Tauro da maggiorenne per riprendere il controllo dei traffici abbandonati dalla famiglia dopo l’uccisione di Rocco Molè senior, era cambiata nel volgere di pochi mesi. Da giovane aspirante boss squattrinato si sarebbe affermato come broker della droga, che movimentava centinaia di chili di cocaina tra i porti di Gioia Tauro e Livorno. La svolta sarebbe arrivata grazie al fidanzamento con la figlia di Giuseppe Condello, considerato dalla Procura antimafia di Reggio Calabria un esponente di spicco del narcotraffico. Su questo punto ha riferito ai magistrati delle Dda di Reggio e Milano il collaboratore di giustizia Domenico Ficarra in uno dei verbali acquisiti nel processo “Cavalli di razza” in Lombardia.
