Blitz a Catania, i voti del clan Santapaola a Giuseppe Castiglione in cambio di lavori pubblici: tutti gli arrestati

Un patto di mafia. Vecchio stile. Voti in cambio di appalti. Il blitz Mercurio del Ros di oggi punta dritto a Palermo. È finito in carcere Giuseppe Castiglione, deputato regionale del Movimento per l’autonomia, già presidente del consiglio comunale di Catania. Il 46enne era finito, poco dopo l’elezione all’Ars (dove ora è componente della commissione d’inchiesta sulla vigilanza della mafia e della corruzione in Sicilia), al centro del clamore mediatico per un selfie con l’ex dipendente Sostare Domenico Colombo, arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa nel blitz dei carabinieri Sangue Blu. E quel nome ritorna (ma solo come indagato) nell’ordinanza firmata dalla gip Anna Maria Cristaldi scattata stanotte. E che ha portato a 19 arresti, tra cui boss di Catania (gruppo Castello Ursino) e Ramacca del clan Santapaola-Ercolano (con al vertice Pasquale Oliva). Sono 15 i capi d’imputazione: tra cui mafia, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di beni. Inoltre c’è il sequestro preventivo di due società di onoranze funebri, il cui valore è stimato in 300.000 euro.C’è anche un altro politico che è finito dietro le sbarre: è il consigliere comunale Matteo Marchese, anche lui finito nelle carte (seppur non indagato) del blitz Sangue Blu di tre anni fa.