Avrebbero sequestrato un imprenditore sottraendogli beni per oltre un milione e mezzo di euro. Questa l’accusa, alla quale si aggiunge anche l’estorsione con modalità tipiche mafiose, contestata alle sei persone che sono state arrestate dalle Fiamme gialle. Le misure cautelari sono state eseguite, nella mattinata di ieri, dal Servizio centrale investigazione criminalità organizzata, dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia e dalla compagnia di Rovato, in sinergia con le autorità giudiziarie cantonali e federali svizzere, della polizia giudiziaria elvetica, dell’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria (Eurojust) e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia nell’ambito del progetto I-Can. L’operazione è scaturita da indagini finalizzate a svelare un collaudato sistema di evasione fiscale alimentato da un circuito di fatture per operazioni inesistenti per oltre 250 milioni.
