Nonostante arresti e sequestri la cosca confederata Iannazzo-Cannizzaro-Daponte era riuscita a mantenere il controllo criminale su una parte di Lamezia Terme. Fondamentale sarebbe stato il ruolo di Giovannina Rizzo moglie del boss Francesco Iannazzo che dopo l’arresto del marito avrebbe gestito direttamente affari e sodali. È quanto emerge dall’inchiesta condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e dagli agenti della Polizia di Catanzaro e Lamezia Terme, con il coordinamento della Dda, che ha portato all’arresto di 8 persone (6 in carcere, 2 ai domiciliari). Devono rispondere, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, intestazione fittizia di beni, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, detenzione di armi da fuoco.