Sei gruppi confederati determinati a gestire gli affari criminali nell’area urbana e nell’area della Valle dell’Esaro. Sei gruppi con una loro gerarchia descritta dai magistrati antimafia della Dda di Catanzaro, Vito Valerio e Corrado Cjubellotti, nel corso di una lunga e articolata requisitoria conclusa ieri con le richieste di pena. La maxinchiesta “Reset” trova dunque un altro sbocco processuale dopo il blitz che tre anni addietro suonò come lo scacco matto dato dallo Stato alla criminalità organizzata bruzia. Vi fu pure una irruzione nella politica con la sottoposizione a misura cautelare dell’allora sindaco di Rende, Marcello Manna, e dell’ex assessore ai lavori pubblici, Pino Munno, per i quali i pubblici ministeri hanno sollecitato adesso 10 anni di reclusione. Stessa pena è stata invocata per l’imprenditore Ariosto Artese. Ventidue anni di carcere sono stati chiesti per Rosanna Garofalo, ex moglie del boss ergastolano Francesco Patitucci, già condannato con rito abbreviato e 24 anni per Rosaria Abbruzzese, ritenuta appartenente all’omonima famiglia. Trent’anni di reclusione (la richiesta più alta) la pena sollecitata per il rendese Masssimo D’Ambrosio.
