Strage di via d’Amelio, il mistero dell’agenda di Borsellino e l’indagine sul procuratore morto Giovanni Tinebra

Dopo l’ex capo della Squadra mobile ed ex questore di Palermo Arnaldo La Barbera, c’è un altro morto inquisito virtualmente per i depistaggi delle indagini sulla strage di via D’Amelio, in cui trentatré anni fa morirono Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Stavolta tocca all’ex procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra, scomparso nel 2017 mentre era in pensione e malato. Ieri i carabinieri del Ros sono andati a perquisire tre abitazioni dove visse il magistrato, su ordine della Procura nissena che da un paio d’anni è alla ricerca di indizi per risalire alla regia che ordì il falso pentimento di Vincenzo Scarantino e il furto dell’agenda rossa di Borsellino. Le perquisizioni sono state disposte «al fine di lumeggiare il contesto in cui si collocarono l’ormai accertato depistaggio sulla strage e la “sparizione” dell’agenda rossa», ha comunicato ieri il procuratore di Caltanissetta Salvo De Luca.