Inchiesta “Gentleman 2” a Cassano. Vent’anni a Pasquale Forastefano

I criptofonini. Il primo effetto giudiziario nell’Alta Calabria della decriptazione degli strumenti di comunicazione di ultima generazione arriva con la sentenza di primo grado emessa nei confronti degli imputati coinvolti nella maxinchiesta “Gentleman 2”. Si tratta delle indagini svolte dai carabinieri sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti di esponenti delle cosche cassanesi degli Abbruzzese e Forastefano. Cosche che si rifornivano di cocaina anche da paesi esteri. Il gup distrettuale del capoluogo di regione, Fabiana Giacchetti, ha emesso sentenza nei confronti della parte di incriminati che avevano chiesto d’essere giudicati mediante rito abbreviato. Due le posizioni che balzano subito agli occhi leggendo il verdetto: quelle di Nicola Abbruzzese, inteso come “Semiasse” (difeso dagli avvocati Rossana Cribari e Roberta Provenzano) e Francesco Faillace (difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Leone Fonte), assolti da tutti i capi d’imputazione e quella di Pasquale Forastefano cui, invece, è stata inflitta la pena più alta (20 anni di reclusione).