C’è un filo a doppio nodo che unisce la malavita messinese alla criminalità organizzata catanese. E di riscontri, negli ultimi anni, ne abbiamo avuti a bizzeffe, trovando le due parti a dialogare sugli affari illeciti del gaming online, delle scommesse clandestine, ma anche delle corse dei cavalli. Le stesse che servono a clan grandi e piccoli per mostrare i muscoli e per acquisire consensi negli ambienti più popolari. Oltreché, è evidente, a mettere da parte fior di bigliettoni, conseguenza di un risultato positivo del proprio purosangue. In vecchie ordinanze si leggeva che il clan Santapaola veniva chiamato per dirimere questioni complicate che vedevano protagonisti i proprietari di scuderie messinesi contrapposte. Ebbene, non è chiaro se quella protezione sia ancora valida, di certo c’è che oggi dallo Stretto si spostano fin nella provincia di Catania per disputare corse di calessi particolarmente infiammate.
