Condannate due figure chiave nel panorama della ‘ndrangheta in Piemonte: l’ex sindacalista Domenico Ceravolo (8 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione) e Francesco D’Onofrio, considerato boss dei clan calabresi a Torino (11 anni e 10 mesi). La sentenza del processo con rito abbreviato è frutto dell’inchiesta “Factotum” della Dda di Torino, che ha portato alla luce legami tra criminalità e sindacato. Cinque gli affiliati condannati, a seguito dell’indagine coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dai pm Paolo Toso, Marco Sanini e Mario Bendoni; gli altri 3 sarebbero sodali di manovalanza. Ceravolo, oltre che sindacalista per la sigla del comparto edile Filca Cisl, è ritenuto dall’accusa il factotum della ’ndrangheta a Torino. Nell’inchiesta sarebbero emersi legami con la cosca dei Bonavota di Sant’Onofrio; e oltre a favorire la latitanza e il sostentamento di Pasquale Bonavota, Ceravolo avrebbe fornito supporto economico e amministrativo a familiari di boss calabresi.
