Alleanza tra clan in nome degli affari. Chiesto il processo per 30 indagati

In nome degli affari i contrasti con la cosca Grande Aracri di Cutro erano stati messi da parte. Infatti, dopo aver scontato nel 2014 la condanna patita con l’inchiesta “Grande Drago”, il 59enne Giuseppe Arabia, detto “Pino u’ nigru”, nipote di Antonio Dragone, il boss di Cutro assassinato nel 2004 per volere del capoclan ergastolano Nicolino Grande Aracri, aveva radunato attorno a sé alcuni esponenti storici del gruppo mafioso rivale rimasti in libertà. Il motivo? Dare vita ad una nuova organizzazione mafiosa che dettasse legge sulle rive del Po. Si può sintetizzare così l’ipotesi accusatoria delineata dalla pm della Dda di Bologna, Beatrice Ronchi, nella richiesta di rinvio a giudizio a carico delle 30 persone coinvolte nell’inchiesta “Ten”. Il blitz, scattato il 12 marzo scorso con 6 arresti eseguiti lungo l’asse Reggio Emilia, Crotone, Cutro e Cirò Marina, disarticolò il presunto clan Arabia.