Impiegati della camera mortuaria del Policlinico e impresari funebri in combutta, con i primi pronti a intascare mazzette per consegnare le salme prima del previsto e occuparsi della vestizione dei defunti. Un turpe e miserabile commercio scoperto dagli investigatori della squadra mobile e dai magistrati della Procura, che hanno richiesto quindici arresti con accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione e concussione. L’elenco si apre con i nomi dei quattro dipendenti della struttura sanitaria universitaria, che avrebbero messo su un gruppo criminale ben rodato e si sarebbero divisi i soldi delle tangenti (tra i 50 e i 100 euro a prestazione): Salvatore Lo Bianco di 57 anni, Marcello Gargano di 64, Antonio Di Donna di 62 e Giuseppe Anselmo di 66 anni, tutti chiamati a rispondere di associazione per delinquere. Gli altri 11 indagati per i quali sono state chieste le misure cautelari (ma nell’informativa degli investigatori i nomi citati sono in tutto 52) sono titolari e dipendenti di agenzie di pompe funebri accusati di corruzione:
