Era il 1993, interstizio della storia fra le stragi di mafia e la (cosiddetta) Seconda Repubblica. E anche a Catania, «tramite Santo Mazzei», super boss ammesso al “direttorio” in cui c’erano fra gli altri Riina e Messina Denaro, arrivò «l’ordine di Cosa Nostra», di «appoggiare elettoralmente la neo formazione politica di Forza Italia». Parola del pentito Giuseppe “Pippo” Di Giacomo, killer sanguina¬rio ed ex reggente del clan etneo dei Laudani, sentito il 24 luglio del 2018 in carcere dai pm di Catanzaro. Fra la montagna di carte dell’operazione “Rinascita-Scott”: 334 arresti, per un totale di 416 indagati.
