Fa il suo ingresso a Rebibbia poco dopo le 19. Il senatore di Gal Antonio Caridi ha gli occhi rossi. Tre ore prima 154 colleghi di palazzo Madama hanno votato per il suo arresto chiesto dalla procura di Reggio Calabria. Accusa pesante, essere uno degli «invisibili» al vertice della ‘ndrangheta. Caridi si dichiara «innocente». Dice di «non aver mai fatto patti con il crimine», né di «aver svenduto il suo ruolo». Contro Pd, M5S e Sel si contano 110 voti di Forza Italia, Ap e Gal, il suo gruppo. Il voto è segreto, ma i conti sono presto fatti dopo sei ore di duro scontro politico. Tra i 12 astenuti c’è chi, come il centrista Nico D’Ascola, ha sempre contestato i comportamenti di Caridi.
