Al Cep la gang che gestiva il business dei metalli

Quarantuno euro al chilo per l’alluminio, quattordici per il rame, sei per il ferro. L’organizzazione di trafficanti di metalli azzerata dai 27 arresti dei carabinieri di due giorni fa aveva un tariffario per ogni materiale. Salvatore Paolo Cintura, pregiudicato agli arresti domiciliari, gestiva dalla sua abitazione un traffico di rifiuti da cinquantamila euro al mese. Tonnellate di rifiuti ferrosi recuperati nei cassonetti, dagli ingombranti abbandonati e in parte rubati in tutta Palermo. Con la benedizione delle famiglie mafiose “Buddha”, come era soprannominato nell’ambiente il capo dell’organizzazione, era il punto di riferimento del nuovo business che coinvolge anche una serie di aziende compiacenti che normalmente trasportano e riciclano questo tipo di scarti.