Fino a qualche giorno fa, era uno degli irriducibili di Cosa nostra al carcere duro. Oggi, è un uomo che dice di avere paura per quello che potrebbe accadere a Nino Di Matteo, il pubblico ministero del processo “trattativa”. Vito Galatolo, 40 anni, rampollo di una delle famiglie mafiose più blasonate, ha deciso di collaborare con la giustizia: «Perché sono assalito da un turbamento interiore», ha detto.
