Droga soprattutto – «questa è stata una cosca che è riuscita a portare in Italia oltre una tonnellata di cocaina. Tra l’altro in pieno lockdown» – ma non solo. Per il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, «ci sono tutta una serie di estorsioni ai danni di imprenditori che servivano a soddisfare il mantenimento delle famiglie dei detenuti. L’attività investigativa ci ha consentito di ricostruire la molteplicità dei campi di azione della cosca Molé: dal controllo del territorio attraverso il mercato ittico nel porto di Gioia Tauro ad una attività internazionale di narcotraffico. I collegamenti non sono solo a livello nazionale ma pure a livello internazionale».
