Aprilia, la maxi retata voti dal clan e appalti il sindaco in manette In carcere 22 persone.

Ad Aprilia, in un territorio divenuto «meta privilegiata di cosche mafiose di matrice soprattutto calabrese, che nel tempo si sono radicate infiltrandone il tessuto sociale ed economico», 25 arresti alzano il sipario su un’associazione mafiosa importante, capace di condizionare la vita politica ed economica della quinta città più grande del Lazio. Un’organizzazione che ha coinvolto anche lo stesso sindaco, Lanfranco Principi, di Forza Italia, con cui era di recente entrato in rotta di collisione avvicinandosi a FdI, e al vertice del Comune con una coalizione di centrodestra. Principi, ora ai domiciliari, alle elezioni del 2018 si era candidato con i civici e per avere 200 voti avrebbe venduto la sua posizione ricambiando poi il favore: affidamenti dei lavori agli amici, qualche assunzione, pagamenti sbloccati velocemente o anticipati. È la mafia che si sostituisce allo Stato.