«È tutto il sistema che non ha funzionato in questa storia. Ora qualcuno potrebbe scappare, nuove faide potrebbero esplodere. E fazione antimafia dello Stato può perdere credibilità agli occhi dei cittadini». Ha indagato sulle ramificazioni del clan camorristico dei Casalesi e gestito la collaborazione con la giustizia del boss Antonio Iovine. Tornato in Procura dopo quattro anni al Csm, il pm di Napoli Antonello Ardituro scorre l’elenco dei 376 detenuti al carcere duro o in regime di alta sicurezza andati ai domiciliari in base alle disposizioni sul contenimento del coronavirus e non nasconde la sua preoccupazione.
