A fregarlo di nuovo il telefono. Ma questa volta gli è andata peggio: dall’accusa di depistaggio nell’inchiesta Consip il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa era stato prosciolto (anche se la procura ha fatto appello). Da ieri, invece, è ai domiciliari per un’in¬chiesta della Dda di Roma che ha svelato un sistema di corruzione messo in piedi da Luciano Iannotta, presidente della Confartigianato di Latina e del Terracina Calcio. Una storia di mafia, estorsioni, falsi e rivelazioni del segreto, tutti reati commessi anche da una serie di appartenenti alle forze dell’ordine che erano finiti a libro paga dell’imprenditore, e che ha portato all’arresto di undici persone.
