«Avevano impiantato una frenetica attività di spaccio di droga»

Era una «frenetica attività di spaccio» per “piazzare” la droga, soprattutto cocaina e marijuana. E questo emerge dalla molteplicità di intercettazioni telefoniche, sono a decine, che vennero messe in atto a suo tempo dalla Guardia di Finanza. Con i viaggi costanti dal comprensorio dei Nebrodi passando per Messina verso la Calabria, per acquistare dai Pelle le “scorte”, con la frenetica ricerca di denaro contante per pagare le “forniture”. Sono questi i concetti-chiave delle motivazioni depositate in questi giorni dal gup di Messina Eugenio Fiorentino, che nel marzo scorso s’è occupato di uno dei tronconi processuali dell’indagine sull’ennesimo giro di droga sui Nebrodi. Indagine che ai primi di ottobre dello scorso anno portò all’operazione dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, sui rifornimenti in Calabria e lo spaccio lungo i centri nebroidei, e che aveva come base operativa i centri di Sant’Angelo di Brolo e Raccuja.