Banca bloccò il conto a cliente. In appello diventa estorsione

È una vicenda molto particolare e interessante dal punto di vista giuridico, che può costituire indubbiamente un precedente, quella che vede contrapposti da anni un imprenditore originario di Barcellona e il direttore centrale provinciale di una importante banca. Per il momento i giudici di una delle sezioni penali d’appello, in questo caso presieduta da Bruno Sagone, è questo il dato essenziale in estrema sintesi, l’hanno risolta così: hanno annullato la sentenza di condanna di primo grado del bancario a due mesi (pena sospesa) per violenza privata, e hanno riqualificato il reato in estorsione, disponendo «… la trasmissione degli atti al pm presso il Tribunale di Barcellona P.G. per l’ulteriore corso». La vicenda nasce per la gestione dei conti di due società barcellonesi correlate da parte della filiale bancaria di Barcellona. Quando una delle due denunciò l’istituto di credito per anatocismo (la gestione degli interessi di un mutuo), il direttore centrale dell’area di Messina fece in qualche modo “ricadere” gli effetti anche sull’altra società, bloccando le linee di credito e i conti.