Tende, baracche di legno e loculi di fortuna, in mezzo a montagne di rifiuti. Una città fantasma, dentro un capannone di oltre 16mila metri quadrati, abitata solo da disperati: rifugiati senza documenti, tossici, ma soprattutto pusher di ogni genere di sostanza: crack, eroina e anfetamine disponibili a tutte le ore. All’interno delle ex Officine Romanazzi di Tor Cervara c’era anche un emporio: una baracca, realizzata con materiali di risulta e la scritta shop sulla porta, dove venivano venduti alcolici e beni di prima necessità. Per il bagno, però, ognuno era costretto ad arrangiarsi come poteva all’aperto. Sono circa 60 le persone, trovate ieri nel corso del blitz delle forze dell’ordine, almeno cento uomini, tra agenti del commissariato San Basilio, carabinieri e vigili, che per tutta la mattinata hanno sgomberato l’area, come deciso durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura. La maggior parte degli occupanti sono cittadini africani. Nigeriani, congolesi o del Togo. Fra loro, però, anche 11 italiani, soprattutto donne
